Due i temi proposti: I “Cuochi ducali bleniesi alla corte degli Sforza” e i “Mestieri nelle cucine del Rinascimento”.

Cuochi ducali bleniesi alla corte degli Sforza

Nel quadro dell’emigrazione bleniese quattrocentesca a Milano colpisce la presenza di cuochi attivi nelle cucine ducali a Milano. Per quali motivi i bleniesi si fossero dati a questa professione è difficile affermarlo con certezza. Sicuramente questa attività presupponeva abilità nel campo della gastronomia, inclinazioni naturali e capacità organizzative indiscusse tali da suscitare e meritare la fiducia dei signori e di tutto I’ apparato domestico che presiedeva al loro servizio quotidiano. Un numeroso e variegato manipolo di cuochi, ma anche di scalchi, trincianti, coppieri, bottiglieri, credenzieri e vassalli prestavano servizio nelle cucine degli Sforza.

 

Il mortaio

Due nomi importanti di cuochi ducali bleniesi: Jacobus de Anardonis, conosciuto come Giacomo da Schona, e Martino de Rubeis, diventato famoso come Maestro Martino. Queste due figure hanno intrapreso strade decisamente diverse.

Mestieri nelle cucine del Rinascimento.
Le cucine erano organizzate al meglio per soddisfare le esigenze dei propri signori. Fondamentali erano alcune figure che dovevano avere grandissime competenze.

Un numeroso e variegato numero di bleniesi prestavano servizio come cuochi, ma anche scalchi, trincianti, coppieri, bottiglieri, credenzieri e vassalli prestavano servizio nelle cucine degli Sforza.

Bartolomeo Scappi, Opera, 1570, Venezia

Questo ex voto, commissionato da Jacobus de Arnardonis, è l’elemento che ha permesso di sviluppare l’intrigante tema dei cuochi ducali bleniesi. A Olivone scoprirete un altro oggetto prezioso di questo cuoco bleniese ducale. Un calice.

ExVoto, Jacobus de Anardonis