Cuochi ducali bleniesi alla corte degli Sforza
Nel quadro dell’emigrazione bleniese quattrocentesca a Milano colpisce la presenza di cuochi attivi nelle cucine ducali a Milano. Per quali motivi i bleniesi si fossero dati a questa professione è difficile affermarlo con certezza. Sicuramente questa attività presupponeva abilità nel campo della gastronomia, inclinazioni naturali e capacità organizzative indiscusse tali da suscitare e meritare la fiducia dei signori e di tutto I’ apparato domestico che presiedeva al loro servizio quotidiano. Un numeroso e variegato manipolo di cuochi, ma anche di scalchi, trincianti, coppieri, bottiglieri, credenzieri e vassalli prestavano servizio nelle cucine degli Sforza.
Due nomi importanti di cuochi ducali bleniesi: Jacobus de Anardonis, conosciuto come Giacomo da Schona, e Martino de Rubeis, diventato famoso come Maestro Martino. Queste due figure hanno intrapreso strade decisamente diverse.
Mestieri nelle cucine del Rinascimento.
Le cucine erano organizzate al meglio per soddisfare le esigenze dei propri signori. Fondamentali erano alcune figure che dovevano avere grandissime competenze.
Un numeroso e variegato numero di bleniesi prestavano servizio come cuochi, ma anche scalchi, trincianti, coppieri, bottiglieri, credenzieri e vassalli prestavano servizio nelle cucine degli Sforza.
Questo ex voto, commissionato da Jacobus de Arnardonis, è l’elemento che ha permesso di sviluppare l’intrigante tema dei cuochi ducali bleniesi. A Olivone scoprirete un altro oggetto prezioso di questo cuoco bleniese ducale. Un calice.
Nelle teche della biblioteca del Comune di Blenio (acceso dal Museo) è presentato il tema Le terre di Maestro Martino, La Valle di Blenio fra XV e XVI secolo Monumenti, momenti di vita, cartografie, pillole storiche ed eventi bleniesi fra Tardo Medioevo e inizio Rinascimento